Lettera alla comunità – aprile 2020

Lettera alla comunità – aprile 2020
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Carissimi colognesi,

potendo avere l’occasione di raggiungervi con questo scritto, vogliamo esprimervi la nostra vicinanza affettuosa in questa situazione improvvisa che ci ha messi tutti in seria difficoltà. 

Stiamo vivendo con voi una “separazione” (supplita almeno in parte da vicinanze virtuali che anche la nostra Parrocchia ha cercato di mettere in atto con tanta generosità da parte dei collaboratori che ringraziamo), un’assenza di contatti con i nostri familiari, amici e compaesani che forse non abbiamo del tutto apprezzato quando ci erano possibili; e proprio quando ci vengono a mancare le cose più significative della vita quotidiana, anche se scontate, le desideriamo più intensamente, sperando di poterle presto riavere. Da questa esperienza faticosa tutti possiamo e dobbiamo imparare a vivere in modo più intenso, fraterno e solidale le nostre relazioni familiari, sociali e comunitarie, quando finalmente si potrà tornare alla normalità. 

Tutti siamo stati sconvolti profondamente dalla paura per un “qualcosa” di sconosciuto che ci fa prendere coscienza della nostra fragilità; alcune famiglie hanno sofferto – o stanno soffrendo – nella trepidazione per i propri cari ammalati in casa, in ospedale o nelle case di riposo (molti per fortuna sono guariti e ne gioiamo profondamente!);  un’ottantina di famiglie sono state ferite dal dolore per la morte dei propri cari che non hanno più potuto riabbracciare e per i quali abbiamo potuto celebrare soltanto le esequie al cimitero, con i parenti stretti e con le dovute cautele, senza un funerale come avremmo voluto.

Abbiamo cercato di stare vicini a tutte queste famiglie per condividere con amore la loro apprensione e la loro sofferenza, certamente anche con la preghiera per tutte queste situazioni e ricordando tutti nella celebrazione della Messa che noi sacerdoti celebriamo ogni mattina. Abbiamo chiesto al Signore conforto e fortezza d’animo, ma soprattutto che non venga meno la nostra fede nel Suo amore e nella Sua vicinanza: in Lui, Crocifisso e Risorto, possiamo sempre sperare perché Lui stesso ha sperimentato la paura e l’abbandono nella sua passione e nella sua morte per assicurarci che Dio Padre non ci abbandona mai; solo in Gesù Risorto possiamo sperare che ci venga donata quella vita eterna nell’abbraccio della Santissima Trinità, che Gesù ci ha promesso.

Queste esperienze dolorose ci aiutino a riscoprire come tutte le relazioni e le cose umane non sono la nostra salvezza piena: sono, infatti, delle occasioni per vivere bene su questa terra, ma che hanno bisogno di essere salvate da un Amore più grande. La speranza è che possiamo conservare nel cuore una fede più grande nel Signore, che possiamo amarLo di più e “attaccarci” più fortemente a Lui, seguendo il cammino di amore e di vita, nel quale ci accompagna; che possiamo valorizzare di più la preghiera personale e familiare, l’ascolto della sua Parola e la celebrazione dei sacramenti, dei quali molti hanno detto di sentire la mancanza.

Che questa esperienza negativa, che non avremmo mai voluto vivere, possa contenere e produrre del bene in noi e in tutti: il Signore ci faccia uscire dalla pandemia profondamente “rinnovati” nelle relazioni con Lui, con i nostri familiari, con tutti i compagni di viaggio, con la comunità e la società e nel rapporto con la natura.

Qualche famiglia sta vivendo un forte bisogno di aiuto: diciamo a tutti che, se aveste qualche necessità urgente, potete contattarci senza paura: per quanto ci sarà possibile, sempre in collaborazione con il Comune, la Parrocchia cercherà di aiutarvi (anche la Diocesi sta mettendo in campo aiuti straordinari per questo).

Siamo preoccupati anche per il futuro e la ripresa economica, lavorativa e sociale: sarà faticosa e lenta, ma con la collaborazione di tutti: istituzioni, realtà del territorio e cittadini sarà possibile. Dovremo imparare però a vivere con più sobrietà e solidarietà, cercando il bene e la dignità di tutti. Che sia una ripresa economica e di benessere, ma poggiata sul fondamento solido di una ripresa spirituale e fraterna, senza la quale tutto tornerà come prima della pandemia.

Per questo preghiamo implorando anche l’aiuto della divina Provvidenza.

Vi siamo vicini sempre; coraggio! Perché il Signore può far volgere tutto al vero bene!

Il Signore vi protegga e vi benedica.  Con tanto affetto

I vostri sacerdoti