Cos’è la MESSA

Alla Chiesa è stato affidato il compito di custodire e trasmettere questo dono: “Fate questo in memoria di me”; e la Chiesa lo ha fatto con fedeltà attraverso i secoli. Come prima cosa nella Messa ci troviamo riuniti. Nelle nostre città viviamo insieme, gomito a gomito, eppure non ci conosciamo, siamo estranei l’uno all’altro. Accorriamo alla Messa perchè convocati da Cristo, il protagonista; non è una riunione di lavoro, di studio, di aggiornamento: è una festa, un banchetto. Ha detto Gesù: “Mangiate e bevete…”. La riunione è presieduta in modo non visibile ma reale da Cristo; e in modo visibile dal vescovo o da un sacerdote in unione con Lui.

La riunione inizia con la Parola di Dio: noi tutti, ascoltando lo stesso messaggio, diventiamo “una cosa sola con Cristo”: la Parola di Dio unifica. Poi continua la preghiera di grazie: siamo uomini e donne, proveniamo da strade diverse, da esperienze diverse; siamo buoni e cattivi, poveri e ricchi, sani e malati: eppure come popolo cristiano facciamo unità.

Gesù dice: “Dove ci sono due o tre riuniti nel mio nome, là ci sono io”. Questo atto si esprime nella comunione: nessuno trova strano mettersi in fila con tutti gli altri per ricevere l’Eucarestia: si trovano insieme l’industriale e l’operaio, il soldato e il generale, lo scolaro e l’insegnante, i genitori e i figli. È come la fila dei poveri che attende un piatto caldo, o degli immigrati che attendono il permesso di soggiorno.

Questo non si realizza se ci si limitasse a pregare Dio da soli, nell’intimità. Nella celebrazione eucaristica, sotto le specie del pane e del vino, Cristo si fa presente veramente, realmente, sostanzialmente, tutto intero, Corpo, Sangue, Anima e Divinità.

Questo non è opera dell’uomo ma di Cristo, per azione dello Spirito Santo. La presenza specificamente eucaristica di Cristo nella Messa inizia al momento della consacrazione e continua fino a che sussistono le specie eucaristiche; per questo ci inginocchiamo, o profondamente ci inchiniamo, davanti all’Eucarestia, come segno di adorazione verso il Signore presente.

Nella Messa partecipiamo a un vero sacrificio. Gesù ha anticipato il sacrificio della sua vita rendendo presente nell’ultima cena la sua morte in croce nel pane e nel vino donati ai suoi discepoli. Ogni volta che la Chiesa ripete quel gesto, celebra l’unico sacrificio del Corpo e del Sangue del Figlio di Dio. L’Eucarestia non ripete il sacrificio della croce, avvenuto “una volta per sempre”, ma ripresenta qui e ora l’atto di donazione di Gesù sul calvario.

Gesù prese il pane e lo spezzò: quel gesto non indicava solo condivisione, ma anche immolazione; il pane è Lui; spezzando il pane, Gesù spezzava se stesso, cioè “obbediva fino alla morte”, per proclamare che Dio è Dio. Può sembrare un atto duro, addirittura crudele, e invece è il supremo atto di tenerezza compiuto nel mondo. Gesù spezza e dà da mangiare ai discepoli il pane della sua obbedienza al Padre.

Come il lievito fermenta la pasta, così l’Eucarestia trasforma i fedeli in Cristo, suo Corpo: questo avviene se ci si lascia trasformare e non si rifiuta di offrirsi con Lui. Offrendo anche noi il nostro corpo con Gesù, offriamo la vita che conduciamo, il tempo, la salute, le energie, gli affetti, i progetti; offriamo il sangue, cioè quanto ci mortifica: le umiliazioni, gli insuccessi, le malattie, le critiche, i contrasti, le opposizioni.

ORARI

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