“ERO MALATO… E MI AVETE VISITATO”

È una delle opere di misericordia richiesta dal Signore a ogni cristiano e a tutta la comunità cristiana. La comunità cristiana deve prendersi cura dei suoi figli che stanno vivendo una situazione di sofferenza, per offrire non solo una vicinanza umana, pure importante, ma anche e soprattutto per sostenere la loro fede e la loro speranza che sono messe a dura “prova”: e questo, affinché l’esperienza della croce possa essere vissuta santamente, come un’occasione che non ci allontani dal Signore, ma ci faccia crescere nel suo amore e nella capacità di offrirla per il bene di tutti. È un’opera di misericordia che invita i cristiani a rendere presente la “tenerezza” e la “consolazione” di quel Signore che in ogni situazione di vita si prende cura dei suoi figli e li salva. “Prendersi cura” dei malati è un appello rivolto a tutti i cristiani, in primo luogo ai parenti, poi ai volontari e ai ministri straordinari della S. Comunione, ma un dovere pastorale particolare spetta certamente ai sacerdoti. A questo scopo invitiamo i familiari ad avvertire i sacerdoti quando un loro parente è malato in casa o viene ricoverato all’ospedale. Ed è importante che i familiari avvertano i sacerdoti non quando i loro malati sono ormai moribondi e incoscienti, ma quando la malattia comincia a diventare abbastanza seria: allora la visita dei sacerdoti sarebbe accettata positivamente dai malati perché il sacerdote non sarebbe visto con paura come colui che viene a dirti che ormai non c’è più nulla da fare e che presto devi morire!; inoltre ci sarebbe il tempo per fare con calma un cammino di amicizia e di fede insieme a loro e ai loro parenti. Ovviamente se un malato non vuole la visita del sacerdote, si dovrà rispettare la sua volontà; se informati, potremo comunque pregare per loro.


Cos’è

L’Unzione dei Malati o Unzione degli Infermi è il Sacramento istituito da Cristo per unire a sé e confortare i malati, per vincere in loro il potere della malattia, del peccato e della morte. In passato era detta, in maniera impropria, Estrema Unzione, e per questo, nella mentalità popolare, è associato alla paura della morte.

Fondamento biblico:

La Bibbia testimonia che l’olio veniva usato per lenire le piaghe (Is 1,6; Lc 10,34). Secondo Lev 14,10-32 sui lebbrosi guariti si praticavano unzioni con olio come riti di purificazione L’unzione con l’olio, soprattutto l’unzione dei re, era segno esterno dell’elezione divina, ed era accompagnata dall’irruzione dello Spirito, che prendeva possesso dell’eletto (1Sam 10,1-6; 16,13). Questo legame tra unione e Spirito è all’origine del simbolismo fondamentale dell’olio nel sacramento dell’Unzione degli infermi. Un altro elemento da tener presente è il fatto che, nella mentalità biblica, sofferenza e peccato si mescolano fra di loro: la presenza di quella viene vista come conseguenza di questo, non tanto nei singoli casi, ma come situazione generale dell’umanità.


Quando

UNZIONE DEGLI INFERMI (dei MALATI e  degli ANZIANI oltre i 75 anni) Si può ripetere se si aggravano le condizioni di salute oppure dopo due anni se le condizioni rimangono più o meno le stesse.Può essere amministrata alla singola persona oppure (ed è cosa migliore) a diverse persone durante una celebrazione comunitaria in queste date:

  • 11 febbraio, Giornata mondiale del Malato: ore 16.30 durante la S. Messa celebrata alla Casa di Riposo
  • 14 luglio, festa di S. Camillo de’ Lellis, patrono dei malati: ore 16.30 durante la S. Messa celebrata alla Casa di Riposo
  • Venerdì prima della festa della Madonna del Rosario (seconda domenica di ottobre): ore 16.30 durante la S. Messa celebrata in chiesa parrocchiale.
  • QUANDO IL MALATO SI AGGRAVA E VIENE RICHIESTO IL SACRAMENTO DA LUI STESSO O DAI PARENTI